Karam Kriya: la numerologia nella relazione d’ascolto 27 Settembre 2016 – Posted in: Contributi

Di Giuditta Pellegrini

Nel counseling Karam Kriya sviluppato dal maestro Shiv Charan Singh, l’antico linguaggio dei numeri diviene un valido supporto per l’ascolto e la comprensione profonda nella relazione d’aiuto, a partire dai principi universali dello yoga.
I numeri sono i passatoi
Per attraversare la differenza tra
Cosa siamo
E cosa la nostra anima aspira ad essere

Shiv Charan Singh

Sin dai tempi più antichi, lo studio dei numeri come archetipi in grado di esprimere i tratti essenziali della nostra vita ha affascinato il pensiero di pressoché tutte le culture. Dall’I-Ching, l’oracolo cinese che è alla base del Feng Shui e che Jung sfidò rimanendone irrimediabilmente sedotto, tanto da firmarne l’introduzione alla sua prima edizione occidentale; a Pitagora, che dei numeri colse l’esistenza penetrante e comune alla conoscenza del tutto, il linguaggio dei numeri continua ancora oggi ad affascinare il mondo della ricerca interiore e della scienza proprio in virtù della sua capacità di fornirci una decodifica universale che si appella alla nostra intelligenza simbolica.

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La numerologia applicata è una delle declinazioni dello studio dei numeri come mezzo di conoscenza del sé e nel Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan essa trova espressione nella pratica del Karam Kriya perfezionata dal maestro Shiv Charan Singh.

La parola Karam kriya deriva dalla radice sanscrita kar, che significa azione, creazione.

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“Karam Kriya significa azione completata con consapevolezza; entrare consapevolmente in un processo di apprendimento e in una negoziazione attiva con le strutture della propria vita per attivare un cambiamento effettivo” Spiega Roberta Aramini, nome spirituale Sat Hari Kaur, insegnante di yoga kundalini dalla lunga esperienza, counselor Karam Kriya e formatrice di insegnanti che continua: “Questo comporta l’usare il tempo e lo spazio per moltiplicare i doni e le virtù del nostro potenziale latente, per passare da una vita karmica (che non fa che reiterare dei modelli del passato) a una dharmica, ovvero che ci permetta di portare a termine il progetto per cui siamo nati e che solo noi possiamo realizzare”.

“I numeri sono la formula di tutte le formule e la regola dietro la regola, il terreno spirituale delle nostra stessa esistenza.” Afferma Shiv Charan nel suo testo Lasciati guidare dai numeri (1) dove si legge: “Le nostre vite spirituali e materiali cominciano a convergere quando lasciamo che il mondo diventi trasparente e ci sintonizziamo con l’invisibile presenza dei numeri. Vuol dire andare oltre il nostro normale modo razionale di pensare. Temiamo questo passo nell’astrazione, immaginando che sia un problema complesso. In verità è un coraggioso ritorno per penetrare nella superficie e riposare di nuovo nell’elementare, nel semplice”.lasciati-guidare-dai-numeri-libro-di-shiv-charan-singh_w

I primi 10 numeri incarnano e raccontano il viaggio dell’anima verso il suo risveglio e di questo assumono l’essenza:

essi hanno una corrispondenza fisiologica nel nostro essere, nell’anatomia del corpo fisico e di quelli energetici che ci compongono e nella loro relazione con i chakra e gli organi (2). Come afferma Shiv Charan, i numeri sono olistici e questa relazione con il nostro corpo ci permette di approfondire il lavoro su noi stessi iniziato con lo yoga.

E proprio partendo dagli insegnamenti dello yoga kundalini come trasmesso da Yogi Bhajan, ha applicato i fondamenti del linguaggio dei numeri al counseling nella relazione d’aiuto.

 

Francesca Federici, nome spirituale Meherbani Kaur, fisica teorica oltre che insegnante di yoga kundalini e formatrice di counselor Karam Kriya, così spiega la sua esperienza:

“lo studio del Karam Kriya mi ha incuriosito perché si serve del linguaggio simbolico dei numeri per esplorare argomenti che sono di natura filosofica, psicologica e che riguardano l’esperienza degli esseri umani.-meherbani-kaur_w

Nella numerologia si ritrovano aspetti matematici, ma anche aspetti che sono un po’ magici. C’è una soglia di difficile demarcazione. Il linguaggio dei numeri, che è estremamente preciso e rigoroso, permette di fare una sorta di pulizia rapida di tutta una serie di orpelli che non sono l’essenza delle questioni e quindi di ritrovare il nucleo dei temi fondamentali”.

I numeri rappresentano la matrice universale che ci permette una lettura della nostra comune essenza a partire dalla relazione con il tempo e lo spazio. Questa lettura comprende anche quella dei numeri della nostra data di nascita come strumento di diagnosi. “I cicli del tempo che numeriamo, i giorni, i mesi, gli anni e il secolo e la nostra relazione ad essi sono rappresentati nella nostra data di nascita. La pratica del karam kriya riconosce questi ritmi, così come le influenze vibrazionali dei numeri con i quali li contrassegniamo. Questa combinazione è così forte che fornisce una base molto importante dalla quale può cominciare la negoziazione di una comprensione significativa e del cambiamento”. Spiega ancora Shiv Charan Singh nel suo libro.

Lo scopo del Karam Kriya è quello di creare uno spazio di ascolto di alta qualità nella conversazione volta alla relazione di aiuto, che permetta a chi vi partecipa di intraprendere un percorso di evoluzione. Il linguaggio universale dei numeri è quindi uno strumento che permette al counselor di trascendere il personale e di porsi in un ascolto neutrale.

“Molto del lavoro del training del Karam Kriya è basato sull’imparare a relazionarsi in un certo modo” spiega ancora Meherbani Kaur. “Non c’è mai l’idea che tu vieni da me e io ti do la soluzione. E’ nello scambio che poniamo grande attenzione, nella piena consapevolezza che è attraverso di esso che qualcosa può cambiare”.

“La qualità e il benessere della nostra vita dipendono in larga parte dalla qualità delle nostre relazioni ed è quindi fondamentale essere consapevoli del modo in cui comunichiamo. Potremmo dire che in ultima analisi il Karam Kriya è un affinamento delle nostre capacità di relazione e di comunicazione innanzitutto con noi stessi e di conseguenza con gli altri” continua Sat Hari Kaur.

Le conoscenze che apprendiamo attraverso le scritture dei percorsi di spiritualità e consapevolezza e che sperimentiamo durante la pratica dello yoga, sono principi universali ed eterni che si offrono come base per affrontare le sfide della vita quotidiana. Il Karam Kriya è un modo diverso di veicolarli e di offrirli alle persone affinché siano un sostegno e una guida.

Il grande lavoro di Shiv Cahran Singh è stato quello di tradurre questi principi nel linguaggio matematico, che, grazie alla sua semplicità e precisione permette di cogliere gli aspetti essenziali del momento.

“La vera ricchezza del Karam Kriya è fare in modo che chi viene per il consulto possa accogliere una prospettiva altra rispetto a quella che già conosce. Non si tratta tanto di risolvere il problema di quella persona nell’immediato, ma di riuscire a includere nella sfera della sua consapevolezza qualcosa di nuovo.” spiega Meherbani.

Affinché questo accada è fondamentale per il consulente Karam Kriya approdare ad una forma di ascolto veramente neutra, in cui cessi il giudizio, l’opinione personale, per includere totalmente l’altro nel proprio orizzonte senza filtrare ciò che dice attraverso le proprie esperienze. Il Karam Kriya è quindi un processo di espansione che inizia nel counselor per poi effondersi in chi parla, permettendo ad entrambi un approfondimento dei principi dello Yoga attraverso un costante lavoro sulla propria persona. E’ un approccio in continuo divenire, una sorta di meditazione che impegna giornalmente chi vi si appresta ad un allenamento costante esperito nel quotidiano, a partire dal controllo del nostro organo più potente, la mente.

“Non ci hanno mai insegnato come educare la nostra mente, a controllarla e a non essere da essa controllati. Dobbiamo impararlo giorno dopo giorno, errore dopo errore. Se siamo consapevoli che è uno strumento al nostro servizio allora possiamo godere del suo supporto, se non lo siamo la nostra consapevolezza risulta come ipnotizzata in uno stato di fascinazione”. Spiega Sat Hari.

Il linguaggio numerologico sullo sfondo diventa un supporto su cui la nostra intuizione può intessere il suo cammino, riconoscendo e superando i giochi della mente per arrivare al succo delle questione e comprendere il mistero dell’esistenza. Ma come rimuovere i numerosi filtri che la stratificazione delle esperienze impone alla nostra lettura della vita? Questo lavoro è possibile solo attraverso gli strumenti dello yoga, primo fra tutti il respiro.

“Non c’è nulla di più efficace del respiro per interrompere l’affascinamento della mente” specifica Sat Hari Kaur. “In qualità di persona consapevole ho la possibilità di scegliere se respirare in modo affannoso e contratto per alimentare uno stato di costante tensione o in maniera lunga e profonda in modo da avere la calma e la lucidità per prendere le giuste decisioni. Come afferma il nostro maestro Yogi Bhajan “Ogni respiro porta un cambiamento. Porta una scelta su cosa dire, cosa fare, dove andare. In ogni respiro c’è un seme di felicità ” “.

“La via dello yoga non è soltanto pratica di asana e pranayama o di qualunque altra tecnica, ma uno strumento di approfondimento e di evoluzione per diventare esseri umani più consapevoli”. Continua Meherbani Kaur “In questo percorso il Karam Kriya attinge dagli insegnamenti antichi dello yoga e allo stesso tempo aggiunge ad essi comprensione in un reciproco supporto”.

Ed è così che si delinea l’idea più sottile del nostro potenziale come umani perché, come afferma Shiv Charan Singh: ”La conoscenza è un segreto aperto che è a disposizione di tutti e non si presta all’abuso. Solo il nostro fraintendimento, che interpone ostacoli quali l’orgoglio, la vergogna, la paura e il dubbio, ci impedisce di accedere a questa conoscenza. In altre parole, è un segreto che teniamo lontani da noi stessi”.
NOTE:

(1) Shiv Charan Singh, Lasciati guidare dai numeri, Bis Edizioni e Le vie del Dharma 2013, traduzione di Francesca Federici (Meherbani Kaur).

(2) Secondo gli insegnamenti dello yoga kundalini come trasmesso da Yogi Bhajan, noi siamo composti da 10 corpi, uno fisico e gli altri energetici.
Shiv Charan Singh, insegnante e counselor spirituale di straordinario spessore, dedica la sua vita alla diffusione di profondi insegnamenti. Esperto di numerologia e scienze esoteriche, dopo aver studiato con diversi maestri, ha diretto la Scuola Karam Kriya della Numerologia Applicata a Londra e ora dirige quella con base a Lisbona. E’ il direttore e fondatore della Scuola Karam Kriya per i Corsi di Formazione in Yoga Kundalini. Da 25 anni tiene corsi di formazione per insegnanti e counselors spirituali, workshop, lezioni e seminari in tutto il mondo.
www.karamkriya.com

Roberta Aramini (Sat Hari Kaur) si affaccia al mondo dello Yoga praticando prima Iyengar Yoga dal 1988 e poi Kundalini Yoga dal 1993 ad oggi. E’ insegnante certificata KRI (Kundalini Research Institute) di Kundalini Yoga di primo e secondo livello dal 2001, formatrice di insegnanti certificata KRI (Kundalini Research Institute), Lead Trainer nell’organizzazione di corsi di formazione e Counselor Karam Kriya secondo gli insegnamenti di Shiv Charan Singh
www.karamkhand.it

Francesca Federici (Meherbani Kaur) pratica yoga e meditazione dall’età di 18 anni, una passione che coltiva in parallelo alla professione di fisica teorica e comunicatrice scientifica.
Nel 2001 si è diplomata a Londra, presso The School of Karam Kriya, come Insegnante certificata KRI (Kundalini Research Institute) primo e secondo livello ed ha intrapreso un percorso formativo nella relazione d’aiuto. Dal 2006 è formatrice di insegnanti di Yoga Kundalini, coordinatrice di corsi di formazione ed esercita attività di counselor e trainer Karam Kriya in Italia e all’estero.
www.leviedeldharma.it/meherbani-kaur